Buduàr 37
COPERTINA DI FRANCOIS SAN MILLAN
Cosa propone la cucina di questo trentasettesimo numero di Buduàr?
Intanto un menù variegato, adatto a palati diversi, con spruzzata di fritto misto, tanto per gradire, innaffiato da alcuni vini pregiatissimi.
Come non citare, infatti, il pezzo di Giuseppe Ciarallo su Herbert Pagani? Un pezzo che ci permette di scoprire questo artista conosciuto come autore di canzoni indimenticabili sotto un aspetto diverso, quello artistico, che lo porta a realizzare ritratti incredibili con l’uso di scarpe. Sono rimasto sbigottito nel vedere delle somiglianze pazzesche con i soggetti, frutto di processi legati all’immaginario. Eppure “il monaco” o “il redattore” non potrebbero essere diversi nemmeno se disegnati. E invece son realizzati con un uso sapiente di scarpe vecchie, cosa che già la direbbe ben lunga anche sui soggetti raffigurati, ma particolare su cui non vogliamo addentrarci. Straordinario è l’unico aggettivo che mi viene in mente, in omaggio a un genio creativo degno di qualsiasi biennale di Venezia, che saprebbe oggi come ieri incuriosire e catturare l’attenzione per l’azzardata sperimentazione tentata in anni in cui la concettualizzazione era sostegno primario del mercato dell’arte, eredità che ancora oggi ci portiamo dietro. E questo articolo è l’ennesima riprova del crocevia infinito che attraversa Buduàr, con intrecci continui di scambi culturali che hanno a che fare con l’umorismo, che toccano o rasentano la forma comica e ironica. Uno spaziare a tutto campo grazie alla bravura infinita dei nostri collaboratori che convergono in un progetto che diventa idem sentire (per dare un piccolo accenno alla retorica) ma soprattutto luogo comune in quanto piazza aperta ad ogni esperienza legata al mondo dell’arte.
Da un po’ di tempo mi interrogo sul perché vi siano molti collezionisti che hanno pregiate opere di contemporary art ma non si orientino anche su collezioni di qualcosa che è altrettanto contemporaneo come l’umorismo. Forse sarebbe utile creare una guida indicando ciò che non dovrebbe mancare in una collezione come una copia dell’Assiette au beurre, una di un giornale ottocentesco, una tavola originale di Galantara (parleremo nel prossimo numero del premio Galantara assegnato all’ottimo Mannelli e della mostra di Montelupone curata da Fabio Santilli in occasione del centocinquantenario della nascita dell’artista), un disegno di Lido Contemori o un rodoido di Bruno Bozzetto. E molto altro ancora. Credo che questo sarà materia di discussione. Segnalo anche le belle opere realizzate per la mostra di Roma sul tatuaggio da alcuni dei migliori artisti italiani e stranieri, molti di questi collaboratori di Buduàr. E ancora il premio Buduàr dato in collaborazione con gli amici di LuccAutori ad un racconto umoristico. Una nuova interessante collaborazione che speriamo prosegua nel tempo dando possibilità anche a nuovi scrittori umoristici di potersi esprimere.
Tutto andrebbe segnalato perché davvero degno di nota, ma in particolare trovo delizioso il pezzo di Ugo Sajini in omaggio a Josef Lada grande artista dal segno elegante.
Un augurio di una serena estate ai lettori, sperando che la devastante cronaca non cancelli il sorriso che ci anima.
[Dino Aloi]
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