Buduàr 35
COPERTINA DI PIETRO VANESSI
Mi rendo conto, accingendomi a scrivere questo editoriale che siamo arrivati al numero 35. Accipicchia, mi vien da dire. E non me ne sono neppure accorto. Che sul tempo che vola e banalità simili potremmo scrivere ampie pagine, oppure prenderla sul letterario e citare il buon Dante quando scrive “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”. Ma da presuntuosi quali siamo vorremmo andare un po’ oltre i 70 numeri, se sarà possibile.
Mi volto un attimo pensando a quando abbiamo messo in piedi con Marco e Palex questa avventura. Così, senza renderci conto del tutto, fortunatamente, abbiamo scoperchiato un vaso, non certo di Pandora con i mali ma, al contrario, di serenità e sorrisi. La lista dei collaboratori che si sono alternati sulle nostre pagine è davvero di rispetto non solo per la lunghezza ma per la grandissima qualità e puntualità di ogni intervento, sia scritto che disegnato. Siamo persone fortunate, fortunatissime, e abbiamo amici che hanno tanto da dire, da proporre e mostrare, argomenti su cui poter discutere o più facilmente imparare. Sono convinto che imparare sia una delle più importanti finalità della vita per potersi arricchire ogni volta colmando profonde lacune che abbiamo. E se queste lacune arrivano come carezze che stimolano il sorriso non possono che essere benvenute. Poi talvolta le carezze hanno una ruvidità legata alla cronaca che fanno anche stringere i denti, e sono benvenute anche queste perché ci aiutano, a denti strettissimi, ad accettare una quotidianità che appare lontana dagli ideali che perseguiamo sin da ragazzi.
Ho scritto più volte che l’anima del salotto in cui far sedere amici che possono liberamente esprimersi è il nostro obiettivo principale, e mi rendo conto, scorrendo velocemente i numeri passati, che di idee ne sono state espresse moltissime. Per questo son trascorsi 35 numeri velocemente, con affreschi della realtà e omaggi al passato, mescolati in una amalgama che lascia il segno negli amanti della grafica, negli onnivori divoratori di curiosità.
Ecco, questo editoriale è un ringraziamento che parte dai compagni di viaggio per andare a chi, con viva passione, propone materiale da pubblicare per arrivare ai fedeli lettori che ci seguono con attenzione. E cercheremo di continuare a dare il meglio che possiamo, con nuovi collaboratori che man mano si alterneranno sulle nostre pagine on line, sfogliabili come se fossimo un giornale cartaceo, quella carta che amiamo, amore che cerchiamo di trasmettere anche attraverso un monitor. Non ho scritto, questa volta, dei vari pezzi che compongono questo numero, ma sono certo che saprete apprezzarli pagina dopo pagina.
[Dino Aloi]
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