La coppia Dino Aloi e Alessandro Prevosto nasce trentadue anni fa. Un numero enorme di anni che fa persino impressione leggerlo. Erano ragazzi con tanti sogni ed il comune interesse per l’umorismo. Inventavano riviste ad ogni pié sospinto, dando briglia sciolta alla loro voglia di comunicare.
Fanzines. Andavano di moda. Bastava un po’ di inventiva, una buona fotocopiatrice e tanta fantasia.Avevano nomi improbabili: Satiricamen trullareleggiando, Halt, Bitter Sugar, Olio di Vomito, Guerin Meschino, Micron, Sbadiglio. Tutte finite nel cassetto dei sogni. Tranne una: Sbadiglio, che è apparsa negli anni, in più vesti e formule, per ritagliarsi un piccolo spazio nella storia dell’Umorismo italiano.


Poi la vita li ha portati lontani.Presi entrambi dall’impegno di sopravvivere. Ma la passione è rimasta, covata sotto la cenere, pronta a ributtare fiamme. Sono cambiati i tempi, le tecnologie e quell’odore di toner, la sensazione tattile della carta calda uscita dal fotocopiatore è ancora tangibile. Per anni le idee hanno saltato un passaggio. Sono rimaste tali e sono passate direttamente nel cassetto. Senza alcuna possibilità di ribalta.
Ma questa no. E’ qui, davanti a noi, moderna quanto basta, con quel fascino che solo le vecchie riviste storiche riescono a dare. O almeno speriamo che sia così. Sono bastate poche email, qualche telefonata di confronto ed ecco di nuovo quella riga, forse un po’ presuntuosa: periodico diretto da Dino Aloi e Alessandro Prevosto.


Questo progetto è frutto di discussioni e prove che da mesi stiamo portando avanti, con numerosi numeri 0 che ci hanno permesso di affinare le idee. Grazie anche ai consigli ed ai suggerimenti di numeri uno dell’umorismo italiano, che hanno speso il loro tempo per inviare appunti e importanti contributi. Primo fra tutti Carlo Squillante, a cui si deve l’idea del nome e il logo della testata, e primo tra i primi Marco De Angelis, che con la sua professionalità ha dato una marcia in più al progetto. Ma anche a Mirko Amadeo, che durante le numerose cene assieme ha permesso di definire importanti punti fermi, tra i quali l’idea di dare una periodicità fissa al web magazine.
Un’idea che spariglia il concetto base del web: niente aggiornamenti continui, niente contenuti infiniti. Come un giornale, con una sua numerazione, una sua data d’uscita, appunto.


E come non citare Ugo Saijni, che con le sue critiche caustiche ci ha aiutato a puntualizzare molti concetti ed a chiarire dubbi.
Il risultato lo avete davanti, magari ancora imperfetto, ma credo che la strada tracciata sia quella buona. Per il momento abbiamo previsto 12 numeri a cadenza mensile, ma nulla ci vieta di proporre qualche speciale o di cambiare la periodicità.
Per saperne di più non bisogna fare altro che restare in contatto, tornando a questo indirizzo alla ricerca di un sorriso.

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